Marchi obbligatori

Gli oggetti realizzati in argento debbono riportare, a norma di legge, due tipi di marchi:

- marchio di identificazione del produttore;

- titolo dell'argento.

La combinazione dei questi due punzoni permette di effettuare, in qualunque momento, controlli sulla veridicita' del titolo dichiarato dal produttore e di punire eventuali trasgressori

Come si distinguono i marchi?

MARCHIO DI IDENTIFICAZIONE

Il marchio di identificazione reca, in una figura poligonale, una stella a cinque punte ed il numero progressivo assegnato al produttore dall'Ufficio Metrico Provinciale seguito dalla sigla della provincia.

 METRICOQuesto, ad esempio è il nostro marchio di identificazione 44PD.

TITOLO DEL METALLO

I titoli consentiti dalla legge italiana sono 800, 835, 925 e superiori . Il marchio del titolo identifica le parti di argento puro su mille parti di lega con rame (per avere maggiore durezza e consistenza). Il punzone e' costituito dal relativo numero racchiuso in una ellisse.

titolo argento

Altri marchi

Argenteria di fabbricazioni miste applicato sempre ove vi siano materiali aggiunti per rinforzo e/o zavorra( ad esempio manici posate o candelieri con basi zavorrate con ferro o piombo ) manici ove le cifre indicano il contenuto medio di metallo. Questo punzone deve sempre essere accompagnato dal marchio di identificazione e da quello indicante il titolo.

Altri metalli

Spesso ci si trova di fronte ad oggetti realizzati con altri metalli (ottone, rame) che hanno il colore dell'argento solo perche' hanno ricevuto una deposizione galvanica. In questi casi non c'e' nessun obbligo di legge per la punzonatura  e non potrebbe essere altrimenti visto che siamo di fronte a manufatti realizzati in metallo non prezioso. Purtroppo spesso, con questi metalli,  ci si e' trovati di fronte a punzoni del tipo Arg. 800 o Arg. 1000 che, oltre a non avere nessun valore, possono essere fraintesi.

Un discorso a parte merita l'alpacca, una lega metallica che non ha alcuna parte di argento, pur avendo un colore simile. E' una lega di zinco, nichel e rame che viene poi eventualmente argentata. Sono in alpacca moltissimi oggetti e posateria, ad esempio le posate dei ristoranti.

Oggetti in resina argentata

Si tratta di articoli riprodotti in multipli di resina, resa conducibile tramite speciali vernici, argentati superficialmente tramite reazione elettrochimica in uno speciale bagno. Raramente, al posto della resina, si usano metalli a basso punto di fusione che vengono fatti colare attraverso dei fori presenti sull'oggetto finito. Il risultato finale è un oggetto con uno spessore molto sottile  di argento puro sul quale e' consentito (e non obbligatorio) apporre uno speciale marchio di fabbrica: l'impronta di un ottagono, che abbia all'interno la sigla del produttore , l'indicazione DG (deposizione galvanica) , il simbolo del metallo prezioso (Ag. per l'argento) , l'indicazione del peso del metallo prezioso espresso in grammi  e la sigla della provincia dove il produttore ha sede legale. Su tali oggetti è vietato l'uso di altri marchi di titolo e indicazioni delle quantità dell'argento. DG

La manutenzione dell'argenteria 

E' innegabile che l'argento si annerisca, ma questo non deve creare inutili pregiudizi sulla praticità del suo utilizzo.

Puliamo la nostra argenteria almeno una volta la settimana, passandola con un panno morbido, magari leggermente bagnato d'alcool per aumentare l'attrito e sgrassare, per togliere le ditate o quella leggera ossidatura che viene via facilmente.

Se in un piatto d'argento è stata messa una torta, lavatelo e pulitelo come si conviene: per l'uso dell'argenteria non occorrono precauzioni particolari bisogna solo fare attenzione ad alcune sostanze con le quali può rimanere a contatto per il tempo strettamente necessario. Queste sono: sale, aceto, limone, parmigiano i cui resti vanno rimossi dopo l'utilizzo.

Solo in caso di ossidazioni più profonde si puo' ricorrere ai prodotti normalmente in commercio per la pulizia dell'argenteria. L'importante è non eccedere con le quantità applicando il prodotto su un panno morbido e, con questo, stenderlo sull'oggetto. Senza attendere troppo a lungo si passa a rimuoverlo utilizzando un panno morbido pulito.

Gli stessi prodotti poi non vanno mai fatti entrare a contatto con le parti in legno perchè, a lungo andare, le rovinano.

Un'altra accortezza si deve usare con l'argenteria di produzione industriale poichè viene spesso rifinita con un processo galvanico definito argentatura. Questa serve a dare, attraverso la deposizione sulla superficie di pochi micron di argento puro, una uniformità di colore altrimenti ottenibile solo con intensi e lunghi passaggi di lucidatura manuale.

Può capitare che, usando un prodotto per la pulizia particolarmente abrasivo, la deposizione galvanica venga rimossa facendo affiorare il colore del metallo sottostante che è di tonalità più calda. Questo però avviene a zone creando una spiacevole discontinuità di colore evidente soprattutto sulle superfici piane di piatti e vassoi.

La nostra argenteria non viene trattata galvanicamente e pertanto, oltre ad avere un colore più "caldo", non soffre l'utilizzo di creme abrasive.

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